Ok. La trama è sempre quella. Un ex agente che subisce un trauma e decide di ritirarsi in qualche paesino remoto per vivere in pace e tranquillità con la propria famiglia. Peccato che proprio in quel momento, proprio in quel paesino remoto, il caso vuole che qualcuno decida di fare qualcosa di molto molto cattivo che guarda caso ti farà ritornare alla memoria il tuo passato. E, sempre il caso, vuole che tu non possa chiamartene fuori o non possa agire come dovresti perchè questi cattivi sono lì a minacciare quanto hai di più caro. Quanti film possono essere ricondotti a questo straccio di trama? Due-trecento? E in quanti il protagonista è il caro Bruce Willis? Bhe, "Hostage", in onda stasera su Canale 5, è di certo uno di questi.Ma chi si aspetta un film d'azione pura resterà alquanto deluso. Si troverà davanti, infatti, un film che si concentra molto suo dettagli e sull'introspezione psicologica. Il tormento del protagonista, i suoi conflitti che vengono fuori nelle inquadrature dell'elemento chiave del film: gli occhi.
Ancora una volta Bruce rispolvera tutti i suoi vecchi clichè calandosi nel ruolo di padre di famiglia premuroso-ex agente-futuro eroe. Ma, per me che sono abituata a vederlo nelle vesti di Butch, la scena in cui ha addirittura PAURA non ha prezzo. Voto? Un sette e mezzo pieno pieno.
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