lunedì 14 settembre 2009

Stra-c(oo)lt: Giochi senza frontiere: l'Unione Europea prima dell'Euro.

La prima edizione andò in onda nel 1965 e poi ogni estate ininterrottamente fino al 1982; dopo una sospensione di alcuni anni, il programma riprese nel 1988 e andò avanti fino al 1999. I giochi senza frontiere erano una sorta di Olimpiadi dove ogni nazione partecipante era rappresentata, in ogni puntata, da una diversa città o (più spesso) cittadina che sfidava in prove molto divertenti e bizzarre le città delle altre nazioni. In quasi tutte le edizioni ciascuna puntata veniva ospitata in una delle città partecipanti alla puntata stessa; solo nelle ultimissime edizioni i giochi furono disputati in un'unica sede.
Nella prima edizione (1965) parteciparono Belgio, Francia, Germania Ovest e Italia e nel corso degli anni si avvicendarono in totale 20 nazioni. L'Italia è stata l'unica nazione che ha partecipato a tutte le edizioni della manifestazione che, inizialmente limitata a nazioni del Mercato Europeo Comune, Gran Bretagna e Svizzera, venne poi abbandonata da alcune di queste, sostituite da altre nazioni europee. Dal 1966 al 1982 gli arbitri ufficiali furono gli svizzeri Gennaro Olivieri e Guido Pancaldi. Alla ripresa vi furono il belga Denis Pettiaux e il suo assistente Carlo Pegoraro.
In Italia il programma veniva trasmesso, dall'inizio fino al 1982 (anno in cui terminò la prima serie), dapprima sul "Secondo programma" della RAI, in seguito Rai Due, (dal 1971 al 1977 veniva condotto da Giulio Marchetti e da Rosanna Vaudetti) e poi, dal 1988, fu trasmesso su Rai Uno. L'Italia ha vinto 4 volte: nel 1970, 1978, 1991 e 1999, ed è stata anche l'unica nazione sempre presente nelle edizioni ufficiali estive (30).
Vennero disputate anche delle edizioni invernali, chiamate Giochi sotto l'Albero, in cui alle "prove" tradizionali venivano alternate competizioni di slalom. Un'altra versione invernale era Questa pazza pazza neve.



Questa trasmissione televisiva ha anticipato di anni il processo di avvicinamento dei vari paesi dell'Unione europea, in anni in cui non si parlava ancora dell'Euro.
Il successo di Giochi Senza Frontiere superò qualsiasi previsione e risultò travolgente in tutta Europa. Si può dire che l'Italia degli anni settanta si fermasse per vedere il programma. Nel 1977 una puntata di Giochi senza Frontiere fece segnare un'audience di 17 milioni di spettatori, ma secondo alcune fonti la trasmissione avrebbe toccato i venti milioni.
Il gioco consisteva in una serie di prove che le nazioni dovevano affrontare per guadagnare punti. Nelle prove in cui le nazioni si sentivano più forti potevano giocare (in molte edizioni) il jolly, che faceva raddoppiare il punteggio totalizzato, mentre, a turno, saltavano una prova per giocare il fil rouge. Nel 1994 la squadra che non giocava "scommetteva" su un'altra, ottenendo così gli stessi suoi punti conteggiati ad esclusione del jolly (es. la Svizzera scommette sul Galles, che usa il jolly e vince ottenendo 18 punti totali, alla Svizzera vanno solo 9 punti).
Fino al 1995 la trasmissione è stata itinerante: i Giochi venivano ospitati a rotazione dalle diverse nazioni partecipanti, cosicché di puntata in puntata i Giochi si svolgevano sempre in scenari diversi. Dal 1996 si è optato per una sede fissa: Torino nel 1996, Budapest nel 1997 (con finale però a Lisbona), Trento nel 1998, Isola di Capo Rizzuto nel 1999. Alla puntata finale di ogni edizione accedevano le squadre che per ciascuna nazione avevano ottenuto i risultati migliori nel corso delle puntate "eliminatorie". Ovviamente, essendo un programma dell'Eurovisione, e come tale introdotto dal Te Deum, a trasmetterla erano le tv affiliate. In Svizzera la situazione è stata particolare: dal 1967 al 1982 tutte le tv SRG SSR idée suisse trasmettevano l'evento, nel 1992 invece li trasmise solo TSR (francese) e dal 1993 al 1999 solo TSI (italiana). Il Belgio partecipò per anni con entrambe le sue tv pubbliche, la vallona RTBF e la fiamminga VRT, per poi chiudere con la sola tv francofona. Alla ripresa degli anni'90, partecipava il Galles con la consociata di Channel 4, S4C.
L'assenza dei Giochi dai palinsesti televisivi europei aveva causato in questi anni non poche proteste. In un'intervista del 2005 Ettore Andenna, storico conduttore per l'Italia, ha dichiarato: "La Rai ha ricevuto in una sola estate, l'anno dopo che erano finiti i Giochi Senza Frontiere, ben 7.000 lettere di telespettatori che rivolevano i giochi; e la Grecia, la Svizzera e la Slovenia vorrebbero ripartire". Ed effettivamente nel 2001 il programma sembrava sul punto di tornare dato che 6 nazioni erano disposte a partecipare (anche l'Italia, sebbene con lo spostamento della programmazione da Raiuno a Raitre), ma poi il progetto non si realizzò.
Anche all'estero l'assenza si è fatta sentire: in Slovenia, l'interesse per i Giochi è stato tale che la tv pubblica RTV di Lubiana, mandando in replica le registrazioni dei Giochi degli anni passati, ha realizzato alti picchi di ascolti; in Portogallo, il canale pubblico satellitare RTP Memoria manda in replica le varie puntate.
Il 20 luglio 2006, l'EBU comunicò l'intenzione di riprendere le trasmissioni dei Giochi dopo un'assenza che durava dal 1999, grazie ad un accordo con la società di produzione Mistral: tuttavia alcuni problemi (in particolare di carattere finanziario) hanno bloccato l'edizione 2007. Ma i fan credono che la EBU non avrebbe accettato di riproporre il programma senza grandi nazioni, in particolare l'Italia, sempre presente.
Per la nuova edizione, si parlava di otto puntate più quella finale: ogni puntata si sarebbe dovuta comporre di cinque giochi, più il classico fil rouge e che le squadre avrebbero potuto utilizzare un jolly ciascuna. L'Italia, unica nazione sempre presente, era in trattativa per la partecipazione (e secondo indiscrezioni avrebbe indossato il colore bianco), e un interessamento era stato fatto anche da San Marino. Inoltre 2 Comuni, Rosolina e Catania, avevano scritto alla RAI proponendosi come città ospitante nel caso la EBU optasse per la sede fissa come nelle ultime 4 edizioni.
Il 27 dicembre 2007 e in replica il 5 gennaio 2008 il programma della RAI La storia siamo noi trasmette una puntata dedicata a JSF, dove molti ricordano tale avventura. La puntata è stata poi ritrasmessa il 3 gennaio 2009.

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