venerdì 11 settembre 2009

Su La7 "W.". Ritratto di un idiota.

Troppo in anticipo per essere storiografico. Troppo in ritardo per essere di denuncia. Oliver Stone ha forse toppato sui tempi. Ma il suo film, ancora una volta, merita.
Un ritratto anomalo per un politico ancora in vita. Un Bush che sembra una via di mezzo tra un Forrest Gump e un Jim Carey, che quasi fa tenerezza con tutti i suoi dubbi e le insicurezze. Quasi un bambino desideroso di accaparrarsi tutte le attenzioni del papà, con la voglia di diventare il più grande battitore del campionato di baseball e che trascorrerà l'adolescenza tra vizi ed eccessi (appassionato della bottiglia, mediocre a scuola, abbandonerà la fidanzata dopo averla ingravidata) per poi arrivare alla Casa Bianca, quasi per caso, solo per compensare il suo complesso edipico. Un idiota, insomma, quello che ci presenta Stone.
Un presidente che del presidente aveva ben poco, nè la presenza fisica, nè la mimica facciale, nemmeno la capacità di improvvisazione; un uomo che ha portato in giro per il mondo le proprie frustrazioni, la propria ansia da prestazione, la propria voglia di affermarsi, camuffanfole di volta in volta sotto nomi allettanti per il popolino, "lotta al terrorismo", "battaglie per la pace", provando a trasmettere al mondo la paura, il senso di minaccia, di inadeguatezza con il quale da sempre ha convissuto.
Meno male che ce ne siamo liberati, verrebbe da dire.

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