sabato 3 ottobre 2009

"Mi ami? E quanto mi ami?"

Spesso ci si ritrova a guardare vecchi film o telefilm e ci si rende conto di quanto sia cambiato il modo di vestire, di pettinarsi e anche di parlare. Ci si rende conto di quanto fossero cotonati i capelli, alta la vita dei jeans o di come si viveva prima che internet e cellulare invadessero la nostra vita. Ma avete mai provato a guardare sotto questa ottica gli spot televisivi?
Qui di seguito uno degli spot più famosi per quelli come me che sono cresciuti negli anni '90. Parlo dello spot SIP datato 1993, con una giovanissima Alessandra Bellini alle prese con l'amore.
Seduta in camera sua, con un vintagissimo telefono bianco con i tasti grigi marchiato SIP, divide il suo amore tra Marco ed Andrea grazie all'avviso di chiamata, Ancora adesso mi chiedo, ma chi l'amava di più?
Lo spot, oltre ad aver creato un vero e proprio tormentone che a tutt'oggi continua a mietere vittime (potrebbe essere considerato uno dei primi video virali?), è stato un punto di svolta nella storia della comunicazione, in quanto rientra tra i primi messaggi pubblicitari nei quali è possibile ritrovare una pronuncia "sporca", con evidente accento regionale.
La scelta, come appare evidente già dall'età della protagonista dello spot, permetteva ai giovani di identificarsi nel personaggio in un periodo in cui non esistevano i 160 caratteri di un sms e per dichiararsi eterno amore ci si contendeva la linea telefonica.
Certo, un "TADB" o un "IET3MSC" è molto più comodo (e con l'invio multiplo la nostra cara protagonista non avrebbe nemmeno perso il tempo per passare da una telefonata all'altra), ma volete mettere la bellezza di una voce al telefono con il click della tastiera?


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